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Ultimi giorni d’estate nell’orto

In Amandola l’autunno arriva presto. Le temperature si sono già abbassate e per la prossima settimana è prevista pioggia. Il massimo che possiamo sperare è che le piante di pomodoro riescano a far maturare i frutti già formati ma ancora acerbi: per questo stamattina ho capitozzato tutti i pomodori, per forzarli a maturare i frutti che hanno già senza disperdere energie inutili in nuova crescita verde. Nelle foto sotto: gli ultimi pomodori della stagione.

Le trombette, come temevo, non hanno prodotto quasi nulla per tutto agosto: erano concentrate a far maturare le zucche che ho lasciato su. Ma ora le zucche sono completamente mature e inaspettatamente la produzione di zucchine è ripartita alla grande. L’altra cucurbitacea che ho piantato quest’anno a ortomontano è una delle mie bestie nere: la Luffa cylindrica. Ho piantato luffe negli ultimi due o tre anni, senza successo. È una pianta esigente: vuole caldo, acqua tanta e regolare, tanto concime, sole si ma meglio di sera ecc ecc ecc. La cosa più frustrante, per chi come me coltiva luffa lontano dall’equatore, è che è una pianta brevidiurna che non tollera il freddo. Capirete l’assurdità della richiesta, qua sui Sibillini. Comunque sia è il primo anno che vedo frutti, uno anche di discrete dimensioni. Fra qualche settimana raccoglierò la mia prima spugna vegetale autoprodotta. Nelle foto sotto: il raccolto di tromboncini di stamattina e la luffa.

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Tromboncino summer squash

Cucurbita Moschata varietà Trombetta di Albenga

Ho coltivato diverse varietà di zucchine, negli ultimi anni. Alberello di Sarzana, Bianca di Trieste, Romanesco, Patisson, Tonda di Nizza, quelle gialle, quelle chiare, quelle scure. Sono tutte Cucurbita Pepo, il più diffuso genere di cucurbita coltivata per il consumo del frutto immaturo. Fra le Pepo la mia preferenza va alle zucchine scure o allo zucchino costoluto romanesco. Le bianche non le sopporto. Le Patisson sono buone solo per i polli. Quest’anno, invece, non ho piantato nessuna Cucurbita Pepo nel mio orto. Per la produzione di zucchine ho scelto la Trombetta (o Tromboncino) di Albenga, la quale è una delle rarissime Cucurbita Moschata selezionate per la qualità del frutto immaturo. Quasi tutte le Moschata, come la Butternut o la Moscata di Provenza, vengono coltivate come zucche e dunque la raccolta si fa a frutto completamente maturo. La Trombetta è una cucurbita a duplice attitudine, il cui frutto è ottimo quando immaturo (zucchina) e buono quando completamente maturo (zucca). Nello stato intermedio, quando il frutto è molto grande ma non ha cominciato a far indurire la pelle, è comunque apprezzabile. Infatti, mentre le Pepo mature diventano spugnose e immangiabili, le Moschata rimangono a pasta solida. Questa è una caratteristica che rende questa varietà molto pratica per un orto familiare: chi coltiva zucchine sa che c’è un boom nella produzione che porta ad avere grandi quantità di zucchine tutte insieme, troppe per l’autoconsumo. La Trombetta ci permette di mangiare zucchine a diversi stadi di maturazione e soprattutto ci lascia aperta l’opzione di dimenticare in campo i frutti già troppo grandi per essere zucchine e di raccoglierli come zucche mature a fine stagione.

Le Moschata sono piante vigorosissime e caotiche. Ho seminato per avere quattro piante, destinando loro circa 7 metri quadri (una fila 7×1). Di gran lunga troppo poco. Le Trombette hanno lo stesso comportamento delle zucche, non sono come le Pepo. Sono striscianti e rampicanti e debordanti. Se hanno letame, acqua e caldo diventano incontenibili. Le liane, quando toccano terra, sviluppano nuove radici. Ad ogni nodo producono anche fiori, frutti e nuovi rami. Ogni ramo fa nuovi frutti, fiori, radici e rami e così via. Ho dovuto allungare l’aiuola, dissodando la terra del prato per fare posto alle zucchine che avanzavano a 20 centimetri al giorno. Quasi tutti i giorni reindirizzo i nuovi rami che escono e corrono sul sentiero verso i pomodori, e cerco di limitare lo spazio coperto dalle Trombette. Nonostante i miei tentativi di contenerle, al momento quattro piante coprono una ventina di metri quadri, e non è certo finita qui. Fino ad ora abbiamo avuto zucchine in abbondanza e in campo ci sono diverse zucche ormai decisamente grandi che lasceremo fino a maturazione completa (come quelle delle foto sopra). Spero che avere frutti maturi non spinga le Trombette a smettere di produrne di nuovi, ma questo lo scopriremo solo più in la nella stagione. Intanto la vegetazione continua. Nella foto sotto: le quattro piante di Trombetta qualche giorno fa.