
Il primo principio della permacultura, “observe and interact”, ci invita a osservare e studiare i comportamenti delle entità naturali prima di interagire. Questa, a mio avviso, non è solo un’affermazione teorica, ma introduce la strategia agricolturale della biomimetica. Osservare ed imitare fenomeni naturali è quello che hanno fatto generazioni e generazioni di contadini in tutto il mondo fino alla cosiddetta rivoluzione verde. Un’osservazione fatta nel campo al Bellavista è un buon esempio di come fatto naturale può suggerire una pratica colturale: una pianta di tromboncini (Cucurbita moschata) si arrampica su un albero di Mele rosa dei Monti Sibillini senza nessun intervento umano. La zucca che pende dall’albero e lunga più di un metro e venti ed è pressoché dritta, non come i tromboncini che ho coltivato in Amandola, spettacolarmente contorti ma molto meno pratici da trasportare, da stoccare e da sbucciare. Senza contare che se riuscissimo a far crescere le zucche in alto non ne perderemmo nessuna a causa degli istrici (vedi foto sotto). Queste osservazioni mi portano a cambiare il modo il cui coltivo i tromboncini, adattandomi ai loro comportamenti naturali: da anno prossimo li farò crescere su pergole o tralicci, assecondando la loro natura rampicante.

